Relax ~

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× Akihime ×
view post Posted on 8/9/2012, 13:21




Le lezioni erano cominciate da pochi giorni e lui già non ne poteva più. Ma complimenti per la tua forza di volontà Antonio, bel modo di farti valere! La vocina della sua coscienza gli stava urlando di rigirarsi e tornare a seguire quella noiosa lezione, ma per una volta decise di spingerla nell'angolo più profondo del suo cervello, quello dove teneva nomi di parenti e numeri di telefono, quello dove immagazzinava i pensieri che non l'avrebbero mai più raggiunto. Un singolo, misero giorno di riposo di certo non avrebbe rovinato la sua carriera scolastica! Bastava non farsi notare dal vice preside dai capelli lunghi (com'è che si chiamava? Bah, avrebbe continuato chiamarlo "vice preside dai capelli lungh") o da qualche membro del consiglio studentesco. Il luogo prescelto per questa sua piccola fuga era stato il terrazzo, luogo solitamente chiuso agli studenti durante le ore di lezione, e proprio per questo perfetto, in quanto avrebbe donato all'ispanico il silenzio e l'atmosfera necessaria per una pennichella (come se lui non fosse capace di addormentarsi in mezzo al caos più totale!) Ottenere le chiavi per accedervi non era stato per nulla difficile, anzi! Gli era bastato sorridere dolcemente e fare qualche complimento alla bidella incaricata della pulizia del terrazzo per ritrovarsi con le chiavi in mano in meno di cinque minuti. Con un sorriso soddisfatto infilò le chiavi nella serratura della porta, facendola girare più volta fino ad aprirla. Sì, si era scelto davvero un bel posto! Il terrazzo era illuminato dai caldi raggi del sole, ma vi era un angolino all'ombra, che si sarebbe presto trasformato nel suo lettino provvisorio. Antonio soddisfatto bloccò la porta con una pietra, lasciando ingenuamente le chiavi nella serratura.

«Ah, che meraviglia!»

Esclamò soddisfatto, appoggiandosi con la schiena al muro e lasciandosi scivolare a terra, fino a rimanere seduto sulle mattonelle tiepide, a causa dei raggi del sole che ci battevano fino a poco prima. Antonio si stiracchiò, incrociando le mani dietro la nuca e lasciandosi scivolare in una posizione distesa, socchiudendo gli occhi, per godere appieno di quel momento di relax. Dimenticandosi ormai di tutto ciò che aveva attorno l'iberico iniziò ad avviarsi nel mondo, noncurante del fatto che qualcuno potesse averlo notato e che questo qualcuno potesse sopraggiungere da un momento all'altro.


Riservato ♥
 
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«Sawada Riku»
view post Posted on 8/9/2012, 13:58




The Great British Empire

Figuriamoci se se lo lasciava scappare.
Proprio lui, il presidente del consiglio studentesco, con la responsabilità di far filare tutto liscio ed evitare che qualsiasi studente, qualsiasi, possa far qualcosa che vada contro il regolamento scolastico, quale bidonare le lezioni.
Stava esattamente seguendo con particolare interesse una lezione sulla propria lingua quando, per pura casualità, vide aggirarsi furtivamente per i corridoi una persona che conosceva fin troppo bene per credere che fosse semplicemente diretta in bagno.
Antonio Fernández Carriedo.
Come avrebbe potuto perdere un'occasione del genere per fargli una bella ramanzina? Perché sì, Arthur era totalmente sicuro che la sua passeggiata non si sarebbe limitata a quei 5 minuti da passare in bagno per riprendersi e sciacquare il suo perfetto viso spagnolo.
Chiese quindi il permesso per uscire dall'aula con una misera scusa e, aggiustata la fascia da membro del consiglio studentesco, si avviò verso quelle che sembravano le scale che portavano al tetto.
In verità aveva visto soltanto in che direzione era andato e, teoricamente, non avrebbe potuto né dovuto sapere verso dove era diretto, ma stiamo parlando di Antonio, e figuriamoci se l'inglese non aveva idea di dove la sua mente semplice e pigra l'avrebbe potuto portare.
Arrivò in poco tempo davanti alla porta del terrazzo, evitando di farsi vedere dalle bidelle che, nonostante avrebbero dovuto fare il loro lavoro, stavano parlando animatamente di chissà quale bellezza occidentale -a quanto sentiva-.
Abbassò con delicatezza la maniglia, trovando resistenza dall'altra parte, ma dopo qualche spinta più forte riuscì a scostare quel che bloccava la porta, riuscendo finalmente a scorgere le mattonelle del terrazzo, illuminato dalla luce del sole.
Silenzioso e calmo varcò quella porta mal tenuta chiusa, alzando gli occhi al cielo quando vide le chiavi ancora nella serratura, bellamente ignorate dal colpevole di quello spiacevole misfatto (?) e, richiusa la porta con la stessa delicatezza con cui era entrato, si mise a cercare lo spagnolo, sicuro di trovarlo lì da qualche parte.
E infatti eccolo, seduto beatamente a terra, nell'unico posto all'ombra del terrazzo, schiena contro il muro e, ovviamente, con nessuna intenzione di tornare in classe.
Incrociando le braccia davanti a sé si appoggiò con la schiena proprio a quel muro, aspettando pazientemente di essere notato, l'espressione scocciata e irritata che tradiva ogni più oscuro pensiero che, in quel momento, poteva passare per la testa del biondo.

 
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× Akihime ×
view post Posted on 8/9/2012, 14:27




La giornata non poteva andare meglio di così! Era riuscito ad ottenere le chiavi del terrazzo con una facilità spaventosa e ora poteva godersi una mattinata di ozio su quello che aveva appena ribattezzato come suo covo. Se era così facile fuggirci avrebbe potuto tornarci molto più spesso e al diavolo i buoni propositi! La vocina nella sua testa tornò prepotentemente a farsi sentire ma il ragazzo la rispinse nei meandri più polverosi della sua mente. Ah, quanto si stava bene! Gli sembrava quasi di essere tornato a casa sua, a Barcellona, steso sul terrazzo a godersi la calda estate catalana, magari mangiucchiando qualche churro fatto dalla sua amata mammina. Tutto sembrava andare per il meglio, quando l'iberico avvertì come una presenza maligna farsi sempre più vicina. Nah, doveva essere solo una sensazione, di certo non era Peter Parker, capace di capire quando qualcosa di brutto stava per accadere grazie ai suoi sensi di ragno! Eppure lo spagnolo non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che qualcosa di veramente brutto stesse per accadergli nel giro di pochi secondi. Turbato da questo presentimento spalancò gli occhi, scrutando subito tutto il terrazzo. E nel giro di due secondi desiderò ardentemente di non aver mai aperto gli occhi, o meglio, di non essersi avventurato sul terrazzo quella mattina. Lì vicino a lui, appoggiato al muro e con aria tutt'altro che contenta c'era Arthur Kirkland, presidente del consiglio studentesco e rompipalle di prima categoria. Oh, oltre a questo era anche il presidente del club "Uccidiamo Antonio", a causa di qualche piccolo incidente accaduto durante il soggiorno dell'iberico in Gran Bretagna. Antonio provò a parlare, ma lo sguardo dell'inglese lo zittì subito. Dio quanto era inquietante in quel momento! Lo spagnolo poteva vantare un fisico più forte e atletico rispetto a quello dell'inglese, così magro e mingherlino, ma in quel momento non riuscì a trovare il coraggio nemmeno di aprire bocca. Quegli occhi verdi, così simili ai suoi, sembrava volessero incenerirlo con uno sguardo.

«¡H-Hola!»

Maledizione, aveva una dignità no? Per quanto potesse essere spaventoso l'inglese in quel momento - e lo era tantissimo - lui rimaneva comunque un uomo, non poteva mettersi a tremare come una femminuccia a causa di un'occhiataccia!

«Come mai qui?»

Si rimise rapidamente in piedi, sfruttando i suoi centimetri in più per guardarlo dall'alto verso il basso, sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi caldi e tranquilli, uno di quelli che gli aveva fatto ottenere le chiavi. Era perfettamente consapevole che l'inglese ne sarebbe stato completamente immune, ma pregò lo stesso tutte le divinità esistenti e non che l'inglese ne fosse affetto almeno un pochino risparmiandogli parte della ramanzina.



Edited by × Akihime × - 8/9/2012, 19:01
 
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